nato a Casalpusterlengo (LO) il 27/07/1955
CONTATTI: e-mail: drvincenzoferri@gmail.com – Sito web: www.bioconservation.it
Naturalista e Dottore in Biologia Evoluzionistica ed Ecologia; libero professionista; collaboratore di ricerca del Dipartimento di Biologia dell’Università di Roma 2 Tor Vergata. Consulente scientifico WWF Italia.
Da circa 40 anni si occupa di Conservazione attiva della Piccola Fauna italiana ed in particolare delle popolazioni di Anfibi, Rettili, Chirotteri e Imenotteri Apoidei. Esperto di bioacustica sia dei Chirotteri che di altri Gruppi come gli Anfibi e gli Ortotteri. E’ stato tra i fondatori, coordinandolo per 10 anni, del Centro Studi Erpetologici “EMYS”, che è stato l’apripista della Societas Herpetologica Italica, di cui è socio dalla sua fondazione e attuale coordinatore della Commissione Conservazione e della Sezione Lazio. Ha promosso importanti iniziative italiane di salvaguardia dell’Erpetofauna, tra cui il Progetto EMYS Lombardia, il Progetto ROSPI, il Progetto Arcadia/Trachemys. E’ membro dal 2009 dello IUCN SSC Tortoise and Freshwater Turtle Specialist Group (TFTSG) e dal 2020 dello IUCN SSC Amphibians Specialist Group (ASG).
Ha ideato, promosso e organizzato diversi convegni nazionali sugli Anfibi e la loro conservazione e realizzato diversi simposi erpetologici. Ha all’attivo una discreta produzione scientifica e divulgativa, tutta accessibile qui https://www.researchgate.net/profile/Vincenzo_Ferri
Oggi facciamo due chiacchiere con lui per conoscerne l’attività in campo bioacustico
Vincenzo, ci racconti come mai ti interessi di Chirotteri ?
Mi interesso di conoscenza e conservazione dei Chirotteri italiani dagli anni Novanta. Già nel 1995 proponevo alla Regione Abruzzo, e attivavo con la Cooperativa COGECSTRE arl di Penne un progetto per il censimento delle loro principali colonie e iniziative per la loro salvaguardia.
I Chirotteri sono i Mammiferi europei a più alto rischio di estinzione poiché richiedono la tutela di molteplici habitat a causa della loro estrema specializzazione, della particolare biologia e della vulnerabilità alle rapide modificazioni dell’ambiente e all’interazione con le attività antropiche (Hutsonet al.,2001). Grazie ai particolari adattamenti fisiologici e comportamentali i Chirotteri sono uno dei pochi gruppi di Mammiferi in grado di colonizzare gli ambienti più disparati. Insieme all’adattamento al volo, infatti, presentano diverse caratteristiche peculiari: la capacità di “vedere” nella più completa oscurità, grazie ad un sistema di ecolocalizzazione ad ultrasuoni; la capacità di sopravvivere ai lunghi mesi invernali, (quando le prede scarseggiano e le temperature sono basse) grazie alla riduzione dell’elevato metabolismo (stato di ibernazione/torpore/letargo) (Agnelli et al.,2004).
Tra le minacce principali alla biodiversità del gruppo figurano l’alterazione, la frammentazione e la distruzione dei loro habitat di caccia e di rifugio, l’impiego sempre più massiccio di biocidi e di altri trattamenti chimici in agricoltura, nonché le oscillazioni climatiche (Agnelli et al., 2004; Quesada et al., 2004; Adams, 2010; Lučan, Weiser&Hanak, 2013; Sherwinet al., 2013) cui si aggiunge la persecuzione diretta da parte dell’uomo alimentata da leggende infondate e luoghi comuni (Wilson, 1997; Nowak, 1999).
Ci racconti invece da quando li hai approcciati bioacusticamente ?
Il mio primo approccio alla bioacustica in generale e a quella dei Chirotteri in particolare, data al 1995, quando partecipo a Colico, sul Lago di Como, sponda orientale, ad un monitoraggio di questi mammiferi con gli specialisti dell’Associazione FaunaViva (https://faunaviva.wordpress.com/2009/01/01/chirotteri/).
Proprio da quell’anno FaunaViva iniziava ad occuparsi del monitoraggio di una colonia riproduttiva (nursery) mista di Vespertilio di Capaccini (Myotis capaccinii) e Vespertilio di Daubenton (Myotis daubentonii). Il sito occupato era ed è una torretta decorativa di una darsena privata a Lierna, sul Lago di Como, dove i pipistrelli sono presenti da aprile a settembre. Si tratta di una delle colonie riproduttive di M. capaccinii più settentrionali d’Italia.Nel corso di studi di dettaglio, condotti nel 1996 e 1997, è stato possibile stimare il numero degli individui presenti nel sito prima e dopo l’involo dei giovani (rispettivamente 1300-1500 e 2100-2400), nonché il loro ritmo di attività notturna. Il numero di individui presenti è oggetto di conteggi ripetuti.
Proprio in quelle serate mi trovai a maneggiare per la prima volta un bat detector, un Pettersson D-980 ultrasound detector (Pettersson Elektronik AB; Pettersson, 1999) cercando i contatti acustici dei pipistrelli in modalità time expansion, utilizzato un microfono per ultrasuoni Pettersson Elektronik AB serie D – 900. L’archiviazione dei dati ultrasonori veniva registrata immediatamente su computer portatile in formato *.wav.
Nella tecnica di trasduzione del segnale Time expansion, l’operazione dell’espansione dei tempi equivale ad una registrazione convenzionale e ad una riproduzione della stessa a velocità ridotta; nel caso particolare del bat detector D-980 il segnale ultrasonoro viene discretizzato (campionato) in campioni digitali spaziati in modo uniforme nel tempo e le informazioni sono immagazzinate su una memoria digitale (Pettersson, 1999). La procedura di espansione temporale, svolta automaticamente dall’apparecchio, prevede l’inserimento, tra un campione ed il successivo, di nove ulteriori campioni con valore nullo: la scala temporale risulta di conseguenza espansa di 10 volte rispetto all’originale. Il bat detector D – 980, in modalità time expansion può registrare a scelta intervalli temporali di 3 o 12 secondi; questo sistema può operare in modalità automatica, attivandosi in seguito ad un segnale di ampiezza superiore ad una soglia fissata dall’operatore, oppure può essere attivato manualmente, memorizzando i 3 secondi di segnale immediatamente precedenti l’intervento dell’operatore attraverso il pulsante stop. In quelle serate il responsabile scientifico, Lorenzo Fornasari, operava in modalità manuale.
Che attrezzature hai usato o stai usando ?
Dopo quella lontana e prima esperienza cercai di acquisire uno strumento bat detector personale, ma in quegli anni le attività di ricerca naturalistica non pagavano e quindi per quasi un decennio i miei studi sui chirotteri si appoggiavano ad una attrezzatura davvero semplice ed economica: un MAGENTA BAT detector operante in eterodina. Tramite la manopola selettrice potevo scegliere la frequenza su una larga scala disponibile. Le frequenze erano ben spaziate e marcate per comodità d’uso. La speciale sagoma dell’alloggiamento del microfono forniva una buona sensibilità alle alte frequenze.
L’approccio eterodinico era sicuramente meno professionale e non permetteva alcun approccio di analisi bioacustica. Però ti allenava l’orecchio e progressivamente riuscivi a distinguere tra molte sonorità e tra le specie più frequentemente contattate. E poi proprio in quegli anni (1996) usciva l’opera per me fondamentale di Michel Barataud: il CD Ballades Dans L’Inaudible / The Inaudible World, che conteneva i suoni registrati sia in eterodina che in time expansion di buona parte delle specie di pipistrelli europei. Barataud ha trascorso moltissimi anni ricercando i segnali acustici dei Chirotteri, non solo in Europa, ma anche in Centro America.
Attingendo a questa sua personale esperienza sul campo e alla sua capacità di sfruttare al massimo i progressi tecnologici, ha sviluppato un metodo di identificazione efficiente e ha divulgato le sue scoperte attraverso un gran numero di pubblicazioni. La capacità formativa e divulgativa immessa in volumi unici ha permesso a centinaia di appassionati di pipistrelli di approfondire e far propria l’analisi bioacustica delle emissioni ultrasoniche di questi mammiferi. Ho avuto l’onore e la fortuna di conoscerlo e di seguire un suo corso, e negli anni successivi di migliorare sempre più seguendo le sue parole, i suoi scritti e uno dei suoi discepoli italiani più in gamba, Roberto Toffoli.
Il mio salto di qualità e l’ingresso tra i chirotterologi professionisti data 2005. E’ l’anno in cui vengo chiamato a realizzare uno studio di incidenza sui Chirotteri per l’avvio di un grosso progetto di impiantistica eolica in una località abruzzese situata sopra al Fucino e ai margini di uno dei Parchi Regionali con la più ampia ed importante biodiversità dell’Appennino Centrale, il Sirente-Velino.
Erano i primi anni di monitoraggio di questi mammiferi nell’ambito di valutazioni di incidenza o di impatto ambientale, ma già erano disponibili numerosi lavori che indicavano proprio nell’impiantistica eolica una grande minaccia alle specie fitofile, quelle più localizzate e rare tra i pipistrelli europei. Proprio nello stesso periodo si cominciavano a redigere le più opportune Linee Guida per gli studi sui Chirotteri presso i “parchi” eolici, sia a livello europeo (durante la quinta sessione del Meeting delle Parti di Eurobats, a Ljubljana, il 4-6 settembre 2006, quale Annex alla Risoluzione 5.6), confluite poi nella Pubblicazione n. 3 di Eurobats “Guidelines for consideration of bats in wind farm projects” (Rodrigues et al., 2008) che nazionale (“Linee Guida per la Valutazione dell’Impatto degli Impianti Eolici sui Chirotteri”, GIRC, 2014 – https://www.mammiferi.org/wp-content/uploads/2018/10/LG_eolico.pdf) Convinto di poter effettuare al meglio l’incarico affidatomi, seguendo l’esperienza internazionale e quelle indicazioni, feci pesare la problematica sul committente che comprese perfettamente e mi diede l’opportunità di poter avere a disposizione tutte le attrezzature più aggiornate tecnicamente per il monitoraggio bioacustico. La Società acquisì 2 bat detector D-1000, 4 bat detector D-240 (Pettersson Elektronik AB) e 4 registratori digitali a 24 bit Edirol R09. Per le analisi bioacustiche il software dedicato BatSound vers. 4.03. Successivamente anche due D-500 Pettersson ed una fantastica TermoCamera FLIR.
Da allora ho potuto studiare la Chirotterofauna di decine di località diverse, sparse in molte regioni italiane, sia nell’ambito di studi faunistici e per la gestione conservazionistica (come quelli realizzati nel Parco Regionale Marturanum, nel Lazio, tra il 2006 ed il 2013; quelli nelle Foreste vetuste e quasi vetuste del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, tra Lazio e Abruzzo, tra il 2013 ed il 2019; quelli nel Parco Regionale dei Castelli Romani, nel Lazio, tra il 2012 ed il 2019); che per valutazioni di incidenza che per migliorare le conoscenze ecologiche sulla fauna urbana. Migliaia e migliaia di contatti acustici, terabytes e terabytes di registrazioni archiviate; centinaia di ore di analisi. Un’esperienza che deve continuamente incrementarsi perché l’approccio metodologico allo studio bioacustico di questi animali continua a migliorare e ad allargare i suoi orizzonti.
Più di recente?
Dal 2014 ho in parte rivoluzionato la mia dotazione hardware. Scendere in campo con i costosi Pettersson D-1000 mi obbligava a “sofferti” stazionamenti notturni nell’area di ricerca quando la loro collocazione risultava troppo a rischio per la numerosa frequentazione antropica. A cambiare le strategie ci pensò la rivoluzionaria DODOTRONIC di Ivano Pelicella ed i suoi audio-microfoni ultrasonici Ultramic (https://www.dodotronic.com/product/ultramic-384k-ble/?v=2a47ad90f2ae). Ecco, da allora lavoro agevolmente, continuativamente e con magnifici risultati in qualità e detezione delle specie con gli Ultramic 384K e soprattutto con i 384K BLE. Questi sono microfoni ultrasonici USB per acquisizioni real-time e registrazione autonoma su scheda micro SD. La configurazione è facilitata attraverso un’apposita app Android che dal cellulare si connette al dispostivo via bluetooth. Progettato e prodotto in Italia dalla Dodotronic, l’Ultramic 384K BLE è un microfono omnidirezionale sensibile alla banda audio e agli ultrasuoni.
Perfetto anche per registrazioni autonome, grazie all’orologio interno programmabile (con batteria tampone) e allo slot per memoria micro SD. Basterà alimentarlo tramite USB, (batteria a 5V) programmarlo secondo lo schema orario preferito, e la scheda eseguirà le registrazioni in autonomia.
Interfaccia USB 2.0 senza necessità di driver dedicati. Utilizza la classe standard UAC 1.1 per la massima compatibilità con computer e tablet. Funziona come periferica audio sia su computer che su tablet/smartphone Android dotati di cavo OTG. Amplificazione hardware e guadagno selezionabile su tre livelli.
Cosa pensi degli studi di bioacustica sui Chirotteri ?
Dai primi anni Novanta l’uso dei bat detector è diventato uno dei metodi standard di rilevamento dei Chirotteri, permettendo di registrare i suoni emessi da animali liberi e di evitare impegnative e non sempre incruente campagne di cattura. Sfortunatamente esistono problemi di soggettività e di validità nell’identificazione dei suoni registrati (NPWS 1998, Reinhold et al. 2001). I problemi di validità dell’identificazione derivano da due principali cause, la sottostima della variazione dei suoni emessi dai pipistrelli e la sovrapposizione delle caratteristiche dei suoni emessi tra diverse specie presenti nella stessa regione (Reinhold et al. 2001, Reardon 2003).
I suoni di ecolocalizzazione emessi da un chirottero consistono in una serie di impulsi ultrasonici ripetuti ad intervalli regolari; una serie consecutiva di questi impulsi emessa da uno stesso pipistrello viene considerata una “sequenza” (Corben and O’Farrell 1999, Reinhold et al. 2001). Un “passaggio” viene considerato una sequenza di suoni da un singolo pipistrello dal momento in cui è rilevato per la prima volta fino al termine – via via che si sposta lontano- del range di rilevamento dello strumento utilizzato (Corben and O’Farrell 1999). Spesso non è facile definire il termine di un “passaggio” e l’inizio del successivo, ma è stato suggerito (Law et al., 1998) di standardizzare questo gap in un tempo di 5 secondi.
Non vanno mai sottovalutati i diversi motivi delle altre variabilità di emissione dei suoni dei chirotteri per non correre il rischio di fare seri errori di identificazione:
– i pipistrelli “aggiustano” i loro search phase calls quando volano in ambienti diversi, emettendo sequenze più ripide e corte in aree chiuse e più piatte e lunghe in aree aperte; per evitare confusioni con altre specie è quindi necessario campionare sequenze numerose in tutte le possibili variazioni d’habitat dell’area studiata:
– i pipistrelli modificano i loro versi quando stanno mangiando e qualche volta quando stanno bevendo, producendo in tal caso una serie di impulsi via via sempre più in crescita per quanto riguarda la forma, la frequenza e la velocità, da cui una distinzione di un “attack phase” culminante in un “feeding buzz”. Anche in questo caso tali sequenze possono essere confuse con i suoni di altre specie; indispensabile pertanto registrare ed analizzare impulsi nella più lunga sequenza possibile, in modo da poter escludere le parti non utili o fuorvianti.
– l’effetto Doppler è un fenomeno acustico familiare a molti. Quando il pipistrello sta volando verso il rilevatore di ultrasuoni, le onde sonore sono compresse sul fronte e danno una frequenza più alta, mentre quando il pipistrello si sta allontanando la frequenza si abbassa in quanto le onde si vanno espandendo. L’effetto Doppler varia con la velocità di volo dei pipistrelli e può rappresentare più del 6% di differenza nelle caratteristiche di frequenza dell’intero impulso (Corben & O’Farrell 1999). Le caratteristiche di frequenza di un “passaggio” dovrebbero essere rilevate per l’intera sequenza e tenendo presente l’impatto dell’effetto Doppler, che su pochi impulsi analizzati potrebbe fuorviare moltissimo il riconoscimento.
– se più di un individuo di pipistrello viene rilevato e registrato contemporaneamente, gli impulsi possono risultare come l’alternanza degli impulsi di un singolo pipistrello. Questo caso può essere evidenziato controllando il periodo dei diversi impulsi, che in un certo periodo di tempo analizzato non risultano sincronizzati tra loro.
Il campo del monitoraggio acustico dei pipistrelli è cambiato drasticamente negli ultimi decenni. Dal 1950, gli strumenti necessari per monitorare acusticamente i pipistrelli sono passati da apparecchiature ingombranti, disponibili solo per specialisti accademici, a piccoli dispositivi portatili, alcuni dei quali relativamente economici. Questi cambiamenti tecnologici sono stati monitorati e apprezzati da una crescente comunità di professionisti e specialisti che applicano metodologie di rilevamento acustico per ricercare e monitorare le comunità di pipistrelli in tutto il mondo. L’ecolocalizzazione dei pipistrelli è tuttora un’area della ricerca di base in forte evoluzione e poiché questi mammiferi volanti sono sempre più minacciate da fattori naturali e antropici, aumentano le richieste per attivare corretti monitoraggi delle popolazioni locali (Fraser et al., 2020).
Il monitoraggio acustico è spesso il modo migliore per soddisfare queste richieste, ma è indispensabile utilizzare strumenti, seguire protocolli e rispettare standard che possano permettere adeguati confronti negli anni. Sono infatti oggi disponibili innumerevoli hardware e software per la raccolta e l’analisi dei contatti acustici, ciascuno con un insieme unico di funzionalità e presupposti associati. Per questo la progettazione di un monitoraggio, la scelta delle apparecchiature da utilizzare ed il modo di gestire l’enorme set di dati risultanti (si tratta di acquisire, archiviare, analizzare file digitali di suoni ad alta frequenza per una quantità di terabyte difficilmente prevedibile) sono passaggi fondamentali per garantire i migliori risultati da questa attività di ricerca.
Progetti in corso ?
Rimanendo nel campo della bioacustica sono tuttora impegnato in monitoraggi ante-operam delle popolazioni di Chirotteri in aree di progetto di nuove impiantistiche eoliche e a fini di miglioramento delle conoscenze faunistiche e della situazione generale delle diverse specie presenti in alcune importanti Aree Protette del Lazio.
Ho effettuato numerose registrazioni di canti di Ortotteri sull’Alto Appennino Laziale e nei prossimi mesi cercherò di abbinarle a specie di interesse conservazionistico per un approfondimento della loro distribuzione.
Sto cominciando a progettare, riorganizzando il format, insieme a Gianluca Forti del Museo del Fiore di Acquapendente (VT) e a Paolo Crescia del Gruppo Naturalistico della Maremma Laziale (GNML) di Tarquinia (VT) il secondo evento nazionale “Bioacustiamo”. Un programma di citizen science svolto con la registrazione di suoni, canti ed emissioni acustiche di fauna per un approccio divulgativo alla bioacustica e per aumentare la conoscenza delle metodologie, degli strumenti e dei software che possono migliorare anche questa modalità di ricerca faunistica.
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ENGLISH VERSION
Naturalist and Doctor of Evolutionary Biology and Ecology; freelance; research collaborator of the Department of Biology of the University of Rome 2 Tor Vergata. WWF Italy scientific consultant.
For about 40 years he has been involved in the active Conservation of Italian Small Fauna and in particular of the populations of Amphibians, Reptiles, Chiroptera and Apoid Hymenoptera. Expert in bioacoustics of both Chiroptera and other Groups such as Amphibians and Orthoptera. He was one of the founders, coordinating it for 10 years, of the “EMYS” Herpetological Studies Center, which was the forerunner of the Societas Herpetologica Italica, of which he has been a partner since its foundation and current coordinator of the Conservation Commission and of the Lazio Section. It has promoted important Italian initiatives for the protection of Herpetofauna, including the EMYS Lombardia Project, the ROSPI Project, the Arcadia / Trachemys Project. He has been a member of the IUCN SSC Tortoise and Freshwater Turtle Specialist Group (TFTSG) since 2009 and of the IUCN SSC Amphibians Specialist Group (ASG) since 2020.
He has conceived, promoted and organized several national conferences on Amphibians and their conservation and carried out several herpetological symposia. It has a fair amount of scientific and popular production, all accessible here https://www.researchgate.net/profile/Vincenzo_Ferri
Today we have a chat with him to learn about his activity in the bioacoustic field
Vincenzo, can you tell us why you are interested in Chiroptera?
I am interested in knowledge and conservation of Italian Chiroptera from the 1990s. In 1995 I proposed to the Abruzzo Region, and activated with the Cooperative COGECSTRE arl di Penne a project for the census of their main colonies and initiatives for their protection.
Chiroptera are the European mammals with the highest risk of extinction since they require the protection of multiple habitats due to their extreme specialization, particular biology and vulnerability to rapid changes in the environment and interaction with anthropogenic activities (Hutsonet al. , 2001). Thanks to the particular physiological and behavioral adaptations, the Chiroptera are one of the few groups of Mammals able to colonize the most disparate environments. Together with on-the-fly adaptation, in fact, they have several peculiar characteristics: the ability to “see” in complete darkness, thanks to an ultrasound echolocation system; the ability to survive the long winter months (when prey is scarce and temperatures are low) thanks to the reduction of high metabolism (state of hibernation / torpor / hibernation) (Agnelli et al., 2004).
The main threats to the group’s biodiversity include the alteration, fragmentation and destruction of their hunting and refuge habitats, the increasingly massive use of biocides and other chemical treatments in agriculture, as well as climatic fluctuations (Agnelli et al., 2004; Quesada et al., 2004; Adams, 2010; Lučan, Weiser & Hanak, 2013; Sherwinet al., 2013) to which is added the direct persecution by man fueled by unfounded legends and clichés (Wilson, 1997 ; Nowak, 1999).
Can you tell us since when did you approach them bioacoustically?
My first approach to bioacoustics in general and to that of Chiroptera in particular, dates back to 1995, when I participate in Colico, on Lake Como, on the eastern shore, in monitoring these mammals with the specialists of the FaunaViva Association (https: // faunaviva.wordpress.com/2009/01/01/chirotteri/).
Right from that year FaunaViva began monitoring a mixed breeding colony (nursery) of Capaccini’s Vespertilio (Myotis capaccinii) and Daubenton’s Vespertilio (Myotis daubentonii). The occupied site was and is a decorative turret of a private dock in Lierna, on Lake Como, where bats are present from April to September. It is one of the northernmost reproductive colonies of M. capaccinii in Italy. In the course of detailed studies, conducted in 1996 and 1997, it was possible to estimate the number of individuals present in the site before and after the fledging of the young ( 1300-1500 and 2100-2400 respectively), as well as their pace of nocturnal activity. The number of individuals present is subject to repeated counts.
In those evenings I found myself handling a bat detector for the first time, a Pettersson D-980 ultrasound detector (Pettersson Elektronik AB; Pettersson, 1999) looking for the acoustic contacts of bats in time expansion mode, using a Pettersson Elektronik ultrasound microphone AB D-900 series. Archiving of ultrasound data was immediately recorded on a laptop in * .wav format.
In the Time expansion signal transduction technique, the operation of time expansion is equivalent to a conventional recording and to a reproduction of the same at reduced speed; in the particular case of the bat detector D-980 the ultrasound signal is discretized (sampled) in digital samples spaced uniformly in time and the information is stored on a digital memory (Pettersson, 1999). The time expansion procedure, carried out automatically by the device, involves the insertion, between one sample and the next, of nine additional samples with a null value: the time scale is consequently expanded by 10 times compared to the original. The bat detector D – 980, in time expansion mode, can record time intervals of 3 or 12 seconds at choice; this system can operate in automatic mode, activating following an amplitude signal greater than a threshold set by the operator, or it can be activated manually, memorizing the 3 seconds of signal immediately preceding the intervention of the operator through the stop button. In those evenings the scientific manager, Lorenzo Fornasari, operated in manual mode.
What equipment have you used or are you using?
After that distant time and first experience I tried to acquire a personal bat detector instrument, but in those years the naturalistic research activities did not pay and therefore for almost a decade my studies on bats relied on a really simple and cheap equipment: a MAGENTA BAT detector operating in heterodyne. Using the selector knob I could choose the frequency on a large available range. The frequencies were well spaced and marked for ease of use. The special shape of the microphone housing provided good sensitivity at high frequencies.
The heterodynamic approach was certainly less professional and did not allow any bioacoustic analysis approach. But he trained your ear and you were gradually able to distinguish between many sounds and between the species most frequently contacted. And then in those years (1996) Michel Barataud’s fundamental work for me was released: the CD Ballades Dans L’Inaudible / The Inaudible World, which contained the sounds recorded both in heterodyne and in time expansion of most of the species of European bats. Barataud has spent many years researching the chiroptera acoustic signals, not only in Europe, but also in Central America.
Drawing on his personal field experience and his ability to make the most of technological advances, he developed an efficient identification method and disseminated his findings through a large number of publications. The educational and dissemination capacity introduced in unique volumes has allowed hundreds of bat enthusiasts to deepen and make their own the bioacoustic analysis of the ultrasonic emissions of these mammals. I had the honor and the good fortune to know him and to follow his course, and in the following years to improve more and more by following his words, his writings and one of his best Italian disciples, Roberto Toffoli.
My leap in quality and my entry among professional bat experts dates back to 2005. It is the year in which I am called to carry out an incidence study on Chiroptera for the start of a large wind power plant project in an Abruzzo town located above at Fucino and on the edge of one of the Regional Parks with the largest and most important biodiversity in the Central Apennines, the Sirente-Velino.
These were the first years of monitoring these mammals in the context of assessments of incidence or environmental impact, but numerous works were already available that indicated a great threat to phytophilic species, the most localized and rare among European bats, in wind power plants. . At the same time, the most appropriate guidelines for the studies on Chiroptera in wind farms were being drawn up, both at the European level (during the fifth session of the Eurobats Meeting of the Parties, in Ljubljana, on 4-6 September 2006 , as Annex to Resolution 5.6), then merged into Publication no. 3 of Eurobats “Guidelines for consideration of bats in wind farm projects” (Rodrigues et al., 2008) and national (“Guidelines for the Assessment of the Impact of Wind Farms on Chiroptera”, GIRC, 2014 – https: // www .mammiferi.org / wp-content / uploads / 2018/10 / LG_eolico.pdf) Convinced of being able to carry out the task entrusted to me in the best possible way, following the international experience and those indications, I made the problem weigh on the client who understood perfectly and gave the opportunity to have available all the most technically updated equipment for bioacoustic monitoring. The Company acquired 2 D-1000 bat detectors, 4 D-240 bat detectors (Pettersson Elektronik AB) and 4 Edirol R09 24-bit digital recorders. For bioacoustic analyzes the dedicated software BatSound vers. 4.03. Subsequently also two D-500 Pettersson and a fantastic FLIR Thermal Camera.
Since then I have been able to study the Chiroptera fauna of dozens of different locations, scattered in many Italian regions, both in the context of fauna studies and for conservation management (such as those carried out in the Marturanum Regional Park, in Lazio, between 2006 and 2013 ; those in the ancient and almost antiquated Forests of the Gran Sasso and Monti della Laga National Park, between Lazio and Abruzzo, between 2013 and 2019; those in the Regional Park of Castelli Romani, in Lazio, between 2012 and 2019); and for impact assessments and to improve ecological knowledge on urban fauna. Thousands and thousands of acoustic contacts, terabytes and terabytes of archived recordings; hundreds of hours of analysis. An experience that must continually increase because the methodological approach to the bioacoustic study of these animals continues to improve and broaden its horizons.
More recently?
Since 2014 I have partially revolutionized my hardware equipment. Taking the field with the expensive Pettersson D-1000s forced me to “suffer” overnight parking in the research area when their location was too risky due to the numerous anthropogenic frequentation. The revolutionary DODOTRONIC by Ivano Pelicella and his Ultramic ultrasonic audio-microphones (https://www.dodotronic.com/product/ultramic-384k-ble/?v=2a47ad90f2ae) changed the strategies. Here, since then I have been working smoothly, continuously and with magnificent results in quality and detection of species with the Ultramic 384K and especially with the 384K BLE. These are USB ultrasonic microphones for real-time capture and self-recording on micro SD card. Configuration is facilitated through a special Android app that connects to the device via bluetooth from the mobile phone. Designed and manufactured in Italy by Dodotronic, the Ultramic 384K BLE is an omnidirectional microphone sensitive to the audio band and ultrasound.
Also perfect for autonomous recordings, thanks to the programmable internal clock (with buffer battery) and the micro SD memory slot. Just power it via USB, (5V battery), program it according to your preferred schedule, and the card will perform the recordings independently.
USB 2.0 interface without the need for dedicated drivers. Uses the UAC 1.1 standard class for maximum compatibility with computers and tablets. It works as an audio peripheral on both computers and Android tablets / smartphones equipped with an OTG cable. Hardware amplification and selectable gain on three levels.
What do you think of the bioacoustic studies on Chiroptera?
Since the early nineties, the use of bat detectors has become one of the standard methods of detecting Chiroptera, allowing to record the sounds emitted by free animals and avoid demanding and not always bloodless capture campaigns. Unfortunately there are problems of subjectivity and validity in the identification of recorded sounds (NPWS 1998, Reinhold et al. 2001). The identification validity problems derive from two main causes, the underestimation of the variation of the sounds emitted by bats and the overlapping of the characteristics of the sounds emitted between different species present in the same region (Reinhold et al. 2001, Reardon 2003).
The echolocation sounds emitted by a chiroptera consist of a series of ultrasonic pulses repeated at regular intervals; a consecutive series of these impulses emitted by the same bat is considered a “sequence” (Corben and O’Farrell 1999, Reinhold et al. 2001). A “pass” is considered to be a sequence of sounds from a single bat from the moment it is first detected to the end – as it moves further – of the detection range of the instrument used (Corben and O’Farrell 1999) . It is often not easy to define the term of a “passage” and the beginning of the next, but it has been suggested (Law et al., 1998) to standardize this gap in a time of 5 seconds.
The various reasons for the other variability in the emission of bats’ sounds should never be underestimated in order not to run the risk of making serious identification errors:
Projects in progress?
Remaining in the field of bioacoustics, I am still engaged in ante-operam monitoring of the Chiroptera populations in project areas of new wind power plants and for the purpose of improving the fauna knowledge and the general situation of the various species present in some important Protected Areas of Lazio.
I have made numerous recordings of Orthoptera songs on the Upper Lazio Apennines and in the coming months I will try to combine them with species of conservation interest for a deeper understanding of their distribution.
I am starting to plan, reorganizing the format, together with Gianluca Forti of the Flower Museum in Acquapendente (VT) and Paolo Crescia of the Naturalistic Group of the Maremma Laziale (GNML) of Tarquinia (VT) the second national event “Bioacustiamo”. A citizen science program carried out with the recording of sounds, songs and acoustic emissions of fauna for a popular approach to bioacoustics and to increase knowledge of the methodologies, tools and software that can also improve this mode of wildlife research.
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